30.6.08

Appello per una Convenzione democratica sul futuro dell' Europa

L´Unione Europea si trova in un momento di crisi a seguito dei risultati negativi dei referendum francesi e olandesi sulla Costituzione Europea. Mai come in quest’ ultimo periodo il dibattito sul futuro dell’Unione Europea è stato tanto acceso ed è per questo che riteniamo che esso debba essere approfondito.

L’elevata affluenza ai referendum francese e olandese ha dato prova dell’ interesse da parte dei cittadini a partecipare attivamente alle questioni europee.

Innanzitutto però è necessario capire i motivi che hanno spinto i cittadini francesi e olandesi a non accettare la Costituzione, al fine di evitare un ulteriore rifiuto in eventuali prossimi referendum.



Una tra le maggiori cause del fallimento del trattato costituzionale è la mancanza di fiducia del popolo nelle istituzioni dell’UE. Tali istituzioni vengono percepite dai cittadini come distanti e aliene, proprio perché in passato, nelle varie fasi dell’integrazione europea, esse non hanno coinvolto la popolazione nelle decisioni. D’ora in poi sarebbe opportuno che le decisioni non vengano prese solamente dai diplomatici o dai Capi di Stato e Governo, ma anche dai cittadini stessi.



Qualche progresso verso una maggiore partecipazione dei cittadini nel processo democratico fu raggiunto già con la prima Convenzione; nell’insieme però, l’intero processo costituzionale fu lungi da poter essere definito come democratico. E’ per questo che, per evitare di ricommettere lo stesso errore, proponiamo l’elezione diretta da parte dei cittadini dei membri della Convenzione: solamente una Convenzione con legittimità democratica può contare sulla fiducia popolare.

A seguito sono elencati alcuni punti che noi riteniamo indispensabili per un Europa più democratica:
1. Elezione diretta dei membri della Convenzione

Tutti i membri della Convenzione devono essere eletti direttamente dai cittadini. Questione ancora aperta rimane la decisione di chi possa candidarsi e il numero dei candidati per paese al fine di assicurare la rappresentanza della maggior parte dei cittadini.
2. Lavoro trasparente della Convenzione

Le sedute della Convenzione devono essere aperte al pubblico. La presidenza della Convenzione deve essere eletta dai suoi membri al fine di presiedere le sedute senza limiti di scadenze del mandato.
3. Partecipazione cittadina continua

Singoli cittadini, gruppi di cittadini e le ONG devono poter avanzare proposte alla Convenzione, assicurandosi che esse vengano prese in considerazione. Prima di prendere decisioni, la Convenzione deve presentare dei progetti decisionali sottoforma di opzioni, in modo tale che esse possano poi essere discusse a livello popolare (conferenze, comizi cittadini ecc.).
4. Risultato aperto

Il compito principale della Convenzione e`quello di elaborare una bozza di un possibile trattato europeo che garantisca l´appoggio e il consenso della maggioranza dei cittadini dell´ UE. Una Costituzione e´solamente una delle possibili e nuove opzioni per il futuro dell´UE.
5. Referendum popolare sulla decisione della Convenzione

La proposta finale elaborata dalla Convenzione dev´essere sottoposta mediante referendum all´approvazione popolare. Tale referendum deve svolgersi nello stesso giorno in tutti i paesi membri.
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ricerca.
Centro Spedizionieri Doganali Esportazione e prova fiscale
ICE Messico: anticipata l'eliminazione di alcuni dazi doganali con UE
Centro Spedizionieri Doganali Preferenze industriali: Cina e Vietnam
Il Sole 24 Ore Varsavia affronta la sfida più difficile

27.6.08

Mercati Esteri

Promotion

RUSSIA: DA OGGI ANCHE IN RUSSO IL SERVIZIO DI PROMOZIONE ON-LINE DELL’ICE ''THE MADE IN ITALY BUSINESS DIRECTORY''

ICE) - ROMA, 24 GIU - L'ICE, al fine di offrire un servizio sempre più adeguato alle esigenze di export delle imprese italiane, ha lanciato la versione russa del servizio di promozione online ''The Made in Italy Business Directory'', già disponibile in lingua inglese e cinese. ''The Made in Italy Business Directory'' è un servizio finalizzato alla ricerca di partner commerciali: le aziende italiane possono realizzare vetrine virtuali e lanciare concrete proposte d’affari, presentandosi e facendo conoscere i propri prodotti. Le vetrine virtuali sono consultabili su www.italtrade.com , il portale istituzionale dell’ICE rivolto agli operatori stranieri interessati alla produzione “made in Italy”. Aderire è semplice: basta collegarsi all'indirizzo www.ice.gov.it/businessdirectory scegliendo l'opzione Top Business Directory. L'adesione è gratuita. Per le imprese italiane, un’altra opportunità da cogliere al volo: per le prime 200 aziende che ne faranno richiesta - direttamente online - la traduzione della vetrina in russo è gratuita! Eventuali ulteriori servizi di traduzione - in inglese e cinese - dei testi per le vetrine virtuali possono essere forniti a pagamento facendone richiesta durante il percorso di adesione online. (ICE)

Affari in corso

ROMANIA: LA RETE DROGERIE MARKT APRE NUOVI NEGOZI

(ICE) - ROMA, 24 GIU - La rete tedesca di negozi di cosmetici e di beni di largo consumo DM Drogerie Markt potrebbe aprire entro la fine dell'anno tra 6 e 12 punti vendita, ha dichiarato il direttore generale della ditta, Milan Radin. La Drogerie Markt ha aperto il primo negozio in Romania nel novembre 2007, a Timisoara. Attualmente la rete ha sette punti vendita a Timisoara, Galati, Deva, Cluj-Napoca, Arad e due a Bucarest. Tutti i negozi sono ubicati nelle gallerie di alcuni centri commerciali, in spazi affittati. "Stiamo discutendo per altri 40 progetti con developer immobiliari di: Germania, Austria, Francia, Spagna, Israele", ha precisato Radin. I negozi hanno un'offerta di oltre 7.000 prodotti, altri 2.000 articoli si aggiugeranno nel prossimo periodo. L'Holding Dm Drogerie Markt ha dichiarato nell'anno finanziario 2006/2007, concluso al 30 settembre 2007, un fatturato di 4,15 miliardi di euro. (ICE BUCAREST)

Panorama Internazionale

GERMANIA: GDO. UN'INDAGINE GFK STIMA UNA FLESSIONE DEL FATTURATO PER LA CATENA ALIMENTARE ALDI

(ICE) - ROMA, 24 GIU - Secondo un'indagine svolta dalla società di ricerca sul consumo GfK e dall'agenzia di consulenza Accenture, la catena alimentare Aldi, con la propria rete di 4.200 punti vendita, ha dovuto registrare per la prima volta dalla sua fondazione una flessione del fatturato. Le vendite si sono fermate, nel 2007, a 27 miliardi di Euro: un volume dell'1,5% inferiore rispetto all'anno precedente. Anche la quota di mercato si è ridotta di 0,6 punti percentuali, fermandosi al 18,9%. I dati riportati sono stati stimati dalla GfK sulla base di interviste condotte presso nuclei familiari. Le due società Aldi Nord e Aldi Sud, infatti, non hanno mai pubblicato dati economici. Il principale concorrente di Aldi, Lidl, si trova viceversa sempre in espansione: il numero dei suoi punti vendita è cresciuto del 3,6% e il fatturato di circa il 10%, raggiungendo un totale di 13,3 miliardi di Euro. La GDO tedesca risulta una di quelle dal più intenso livello di competizione. Dal 2003 il fatturato per metro quadrato si è ridotto dell'8%, per fermarsi a un totale di € 3648 annui. Sulla base di questo andamento e della struttura della distribuzione alimentare di basso livello, Accenture commenta: "Queste modifiche percentuali, che sembrano piccole, sono viceversa un terremoto nel commercio al dettaglio alimentare, caratterizzato da una crescente politica di espulsione dei concorrenti dal mercato". (ICE DÜSSELDORF)

Norme Dogane e Valute

MESSICO: RIDUZIONE DEI COSTI DI IMPORTAZIONE/ESPORTAZIONE

(ICE) - ROMA, 24 GIU - Il Ministero per le Finanze ha emanato qualche settimana fa un decreto che semplifica e in alcuni casi elimina una serie di pratiche doganali e procedure relative al commercio estero. Secondo quanto afferma Juan Diaz Mazadiego, Direttore del commercio estero presso il Ministero dell'Economia, il decreto ha come obiettivo quello di spostare gli oneri relativi alla certificazione e alla fiscalizzazione dalle imprese al Governo. Secondo le stime del Ministero dell'Economia, tale riduzione della regolamentazione doganale, la quale implica minori costi nella gestione delle procedure, garantirà alle imprese importatrici ed esportatrici risparmi fino a 2.500 milioni di pesos all'anno (156 milioni di euro). Viene innanzittutto eliminato l'obbligo, che riguardava 80.000 imprese, di iscriversi al Registro degli Importatori tenuto dal Servizio per l'Amministrazione Tributaria. Tale procedura veniva effettuata in non meno di 10 giorni lavorativi e costava alle imprese mediamente 70.000 pesos (4.400 euro). Si procede inoltre ad eliminare l'uso dei programmi IMMEX (permessi per l'importazione temporanea) per le importazioni effettuate dall'industria di trasformazione. Tali permessi venivano rilasciati dopo 10 giorni lavorativi dalla loro richiesta. Presso il Ministero per l'Economia si realizzavano mediamente 90 procedure di questo genere al giorno, con un costo medio di 40.000 pesos per impresa (2.500 euro). Ad essere eliminata è stata anche la procedura dei "prezzi minimi", che obbligava l'esportatore a pagare una cauzione se il valore dichiarato nella fattura era inferiore al prezzo minimo stimato dal Ministero dell'Economia per determinati prodotti. Il costo per ottenere un certificato d'origine per poter esportare in Paesi con i quali il Messico dispone di un trattato di libero commercio, era per gli operatori pari a 3.500 pesos (220 euro). E' stato pertanto deciso di flessibilizzare tali criteri. Ad esempio, nel caso del trattato di libero commercio con l'Unione Europea, qualunque impresa che esporti per 200.000 dollari all'anno (il 70% degli esportatori messicani), potrà vendere i propri prodotti senza certificato d'origine. Il decreto inoltre vuole automatizzare le procedure attraverso l'uso di firme elettroniche e sistemi digitali per la registrazione dei dati delle imprese.(ICE CITTA' DEL MESSICO)

Affari in corso

AUSTRIA: GDO. BRUXELLES AUTORIZZA LA REWE A ACQUISIRE IL 75% DELLA CATENA ADEG

(ICE) - ROMA, 25 GIU - La Commissione Europea ha dato il via libera alla Rewe, la più importante catena di negozi di generi alimentari in Austria, per l'acquisizione di ulteriori quote (dal precedente 24,9% al 75%) della Adeg, catena austriaca specializzata nella vendita di alimentari che sta affrontando un periodo di recessione. L'unica condizione che la Commissione pone è che la Rewe chiuda alcune delle proprie filiali austriache, anche se il loro numero non è stato ancora precisato; Bruxelles ha posto questo obbligo per evitare una diminuzione della concorrenza, con conseguente aumento dei prezzi. Nonostante ciò, la Rewe, che opera con le catene Merkur, Billa, Penny e Bipa, con l'acquisizione della Adeg arriverà a controllare il 36% del mercato - e il 50% nella città di Vienna. Nel 2007 la Rewe aveva 1.390 supermercati, con un totale di 33.887 addetti e un fatturato di 4,87 miliardi di euro, mentre la Adeg contava alla sue dipendenze 2.500 addetti su 730 negozi, con un fatturato di 1,1 miliardi di euro. (ICE VIENNA)

25.6.08

attuazione direttiva 2004/48/CE rispetto diritti PI (ipred1)

da PILCH Hartmut
a it-parl@ffii.org
data 25 giugno 2008 3.10
oggetto Re: attuazione direttiva 2004/48/CE rispetto diritti PI (ipred1)
mailing list
proveniente da pietrella.net



Io sto per parlare domani nel Parlamento Europe in una udienza
sull'attuazione della 2004/48 in diversi paesi e gli problemi del
mondo "opensource" con queste attuazioni. Fa parte d'un processo di
revisione della legislazione che forse poterebbe riaprire il fascicolo
e correggere alcune debolezze della direttiva, p.e. ambiguità che
hanno condotto à fraintese ed errori nell'attuazione o inadeguatezza
in vista di nuove situazioni inattese.

C'è una nuova situazione rispetto al uso aggresivo di brevetti di
software. In Germania alcune piccole imprese sono stati condannati a
pagare danni per brevetti ridicoli, e questo e accaduto prima
dell'attuazione, molto tardiva in Germania.

Vi sarei grato se poterete darmi qualque informazioni ulteriori sulla
situatione italiane.

Sono informato p.e. di un caso Philips-Princo, dove il tribunale di
Genova ha subito confiscato tutti gli posessioni mobili e immobili
della società Princo e poi calcolato una somma che quella dovrebbe
aver pagata se gli prodotti venduti avrebbero stati licenziati,
radoppiata questa somma in punizione, e confiscata la dai conti
bancari bloccati.

Un tal trattamento di una socità di sviluppo o distribuzione di
software, sopratutto libero, non sarebbe da escludere oggi.

Ci sono altri esempi italiani di applicazione della direttiva
2004/48/CE, attuata nel

Decreto Legislativo 16 marzo 2006, n.140
Attuazione della direttiva 2004/48/CE sul rispetto dei diritti di proprietà intellettuale
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 82 del 7 aprile 2006
http://www.parlamento.it/leggi/deleghe/06140dl.htm

Sembrano, in questo decreto, omesse qualque provisioni del originale
favorevole all'accusato, ma non so se forse possiano essere contenute
già nella legge vigente, al cui si riferisce il Art 15.6:

6. Si applicano gli articoli 249, 250, 252, 255 e 257, primo comma, del
codice di procedura civile.».

Communque sarebbe stato meglio anche in questo caso riconfirmare
esplicitamente l'applicabilità di questi rimedi.

Un applicazione delle misure repressive fornite dalla direttiva, come
p.e.:

Con la sentenza che accerta la violazione di un diritto di
proprietà industriale può essere ordinata la distruzione di tutte
le cose costituenti la violazione, se non vi si oppongono motivi
particolari, a spese dell'autore della violazione.

Se i prodotti costituenti violazione dei diritti di proprietà
industriale sono suscettibili, previa adeguata modifica, di una
utilizzazione legittima, può essere disposto dal giudice, in luogo
del ritiro definitivo o della loro distruzione, il loro ritiro
temporaneo dal commercio, con possibilità di reinserimento a
seguito degli adeguamenti imposti a garanzia del rispetto del
diritto.

Ciò e il elaboratori della azienda "contrafaccente" non sono
necessariamente distrutti ma piutosto ritirati temporaneamente, come
anche tutti gli immobili e mobili

«Art. 162-ter. - 1. Quando la parte lesa faccia valere l'esistenza di
circostanze atte a pregiudicare il pagamento del risarcimento del
danno, l'autorità giudiziaria può disporre ai sensi dell'articolo 671
del codice di procedura civile il sequestro conservativo di beni mobili
e immobili del presunto autore della violazione fino alla concorrenza
del presumibile ammontare del danno, compreso il blocco dei suoi conti
bancari e di altri beni. A tale fine, nei casi di violazioni commesse
su scala commerciale, l'Autorità giudiziaria può disporre la
comunicazione delle documentazioni bancarie, finanziarie o commerciali,
o l'appropriato accesso alle pertinenti informazioni.».

e tutto ciò su base di brevetti pazzi, come e avenuto in Düsseldorf
l'ultimo anno con il caso Vistaprint.

Il risarcimento era anche molto alto e basato su informazioni ottenute
per procedure molto onerose:

Qualora una parte abbia fornito seri elementi dai quali si possa
ragionevolmente desumere la fondatezza delle proprie domande ed
abbia individuato documenti, elementi o informazioni detenuti dalla
controparte che confermino tali indizi, essa può ottenere che il
giudice ne disponga l'esibizione oppure che richieda le
informazioni alla coniroparte. Può ottenere altresì, che il giudice
ordini alla controparte di fornire gli elementi per
l'identificazione dei soggetti implicati nella produzione e
distribuzione dei prodotti o dei servizi che costituiscono
violazione dei diritti di cui alla presente legge.

Il risarcimento e calcolato come il doppio delle licenze che avrebbero
essere pagate normalmente, se il diritto non sarebbe stato infratto.

Gli informazioni possone essere ottenute per una visita non-preannunciata
dei luogi di lavoro. Questo tocca anche gli intermediari (come, si puo
assumere, distributori, se quelli non sono addirittura infrangenti diretti):

Chi ha ragione di temere la violazione di un diritto di
utilizzazione economica a lui spettante in virtù di questa legge oppure
intende impedire la continuazione o la ripetizione di una violazione
già avvenuta sia da parte dell'autore della violazione che di un
intermediario i cui servizi sono utilizzati per tale violazione può
agire in giudizio per ottenere che il suo diritto sia accertato e sia
vietato il proseguimento della violazione.

Il titolare di un diritto di utilizzazione economica può chiedere
che sia disposta l'inibitoria di qualsiasi attività, ivi comprese
quelle costituenti servizi prestati da intermediari, che
costituisca violazione del diritto stesso secondo le norme del
codice di procedura civile concernenti i procedimenti cautelari.».

L'inibitoria e l'ordine di ritiro dal commercio possono essere
chiesti, sugli stessi presupposti, contro ogni soggetto i cui
servizi siano utilizzati per violare un diritto di proprietà
industriale.

Sugli stessi presupposti, cio è ritiro di una distribuzione Linux dal mercato
a spese del distributore.

Si puo ordonare anche un sequestro preventivo, ciò e visita di
sorpresa da parte della polizia, negli uffici di una azienda che
infrange un brevetto ...

Agli effetti dell'esercizio delle azioni previste negli
articoli precedenti, nonche' della salvaguardia delle prove relative
alla contraffazione, possono essere ordinati dall'Autorità giudiziaria
la descrizione, l'accertamento, la perizia od il sequestro di ciò che
si ritenga costituire violazione del diritto di utilizzazione; può
inoltre farsi ricorso ai procedimenti d'istruzione preventiva.

o fornisce misure die aggirazione di DRM (come il DeCSS):

Le disposizioni della presente sezione si applicano a chi mette in
circolazione in qualsiasi modo o detiene per scopi commerciali copie
non autorizzate di programmi e qualsiasi mezzo inteso unicamente a
consentire o facilitare la rimozione arbitraria o l'elusione funzionale
dei dispositivi applicati a protezione di un programma per
elaboratore.

Queste misure non erano disponibile nella piu parte degli sistemi di
diritto in Europa prima che le introdusse questa direttiva.

Occorre osservare strettamente le conseguenze nell'applicazione.

Mercati Esteri

Panorama Internazionale

ROMANIA: METRO CASH & CARRY È IL PIU' EFFICIENTE RETAILER

(ICE) - ROMA, 23 GIU - Secondo un'analisi del giornale economico Business Standard, Metro Cash & Carry e' stata la piu' efficiente rete di commercio al dettaglio in Romania nel 2007 ed ha conseguito anche il maggior fatturato, pari a 1,59 miliardi di euro. La filiale romena del gruppo tedesco Metro ha registrato il valore piu' alto delle vendite annuali per m.q., ossia 10.300 euro, superando Carrefour con 9.775 euro per m.q.. Tuttavia, a livello di produttivita', il leader e' Plus Discount, con un valore annuale di vendite di 358,333 euro per dipendente. Gli analisti di Business Standard hanno calcolato l'efficienza dei retailers in base ai dati provenienti dalle 14 maggiori compagnie. Si ritiene che i risultati delle reti di commercio al dettaglio dipendano dal grado di espansione sul mercato romeno. I leader che da tempo operano in Romania e sono cresciuti puntano ormai sugli indici di efficienza, mentre i nuovi arrivi come Real e Auchan hanno una strategia piu' aggressiva per conquistare quote di mercato. (ICE BUCAREST)

Affari in corso

BULGARIA: METRO CASH & CARRY INVESTE 75 MILIONI DI EURO IN TRE IPERMERCATI

(ICE) - ROMA, 23 GIU - Per la costruzione di altri tre ipermercati in Bulgaria il gruppo investirà 150 milioni di leva (75 milioni di euro circa) entro tre anni. Nel primo negozio a Pleven saranno investiti 30 milioni di leva (15.329.487 euro) per una area complessiva di 20.000 mq. La parte commerciale sarà di 7.000 mq con 400 posti auto. Entro fine mese sarà avviata la costruzione anche del secondo ipermercato a Plovdiv. Recentemente a Varna è stato inaugurato l'ipermercato della catena, dopo essere stato modernizzato e ampliato, con un'area complessiva di 10.250 mq e la parte commerciale di 8.000 mq. L'investimento realizzato per l'ammodernamento è di 6,4 milioni di leva (3.270.291 euro). Attualmente è in fase di ricostruzione anche l'ipermercato a Sofia, dove saranno introdotti gli stessi standard di Varna. La ristrutturazione è dovuta non solo alla conformità agli standard HACCP, ma anche al cambiamento delle esigenze della clientela, ha spiegato il manager generale della compagnia Willi Beisheim. Il gruppo tedesco METRO è presente in Bulgaria dal 1999, con l'apertura del primo ipermercato Merto Cash&Carry a Sofia. Attualmente la catena possiede 9 ipermercati operativi in Bulgaria. (ICE SOFIA per www.balcanionline.it)

23.6.08

Mercati Esteri

REGNO UNITO: SITUAZIONE DELLE VENDITE AL DETTAGLIO A APRILE

(ICE) - ROMA, 16 MAG - Secondo il Consorzio Britannico del Commercio al dettaglio (BRC), nel trimestre febbraio/aprile 2008, sarebbero diminuite dello 0,6% le vendite computate col sistema "like for like", in cui viene presa a campione una situazione statica dei punti vendita, escludendo quindi aperture e chiusure di negozi intercorse durante l'anno. Solo nel mese di aprile, le vendite like for like sono diminuite dell'1,5% se paragonate allo stesso mese del 2007. Invece, se si considerano anche i negozi di recente apertura (che non rientrano quindi nel computo "like for like"), nel medesimo mese di aprile le vendite sono cresciute dell' 1,0%. ICE LONDRA

Panorama Internazionale

GIAPPONE: NEI GRANDI MAGAZZINI BUON SUCCESSO PER I CAPI IN COTONE ORGANICO

(ICE) - ROMA, 30 MAG - Nei grandi magazzini sono in aumento le consumatrici che prediligono il cotone non trattato e proveniente da agricoltura biologica. Le quarantenni e cinquantenni che vogliono che all'indossare nuovi capi di abbigliamento possa accompagnarsi un senso di sicurezza e di rispetto per l'ambiente danno molta importanza ai materiali naturali e hanno cominciato a volgersi a quelli provenienti da agricoltura biologica. Al terzo piano del grande magazzino Isetan di Shinjuku (Tokyo) è stata allestita un'area dedicata all'abbigliamento estivo in cotone organico, le cui vendite dall' aprile di quest'anno sono aumentate del 20% rispetto allo stesso periodo del 2007. Gli articoli più venduti sono le camicette, al prezzo di 57.000 yen (pari a circa 350 euro), e i maglioncini, a 34.000 yen (ca. 200 euro). Ai grandi magazzini Seibu e Sogo (entrambi sotto la holding Millennium Retailing) si trovano invece camice di biocotone a 18.900 yen (ca. 116 euro) e magliette da bambino a 5.000 yen (ca. 30 euro). (ICE TOKYO)

AUSTRIA: GDO. REWE AUSTRIA CONSOLIDA LA SUA POSIZIONE SUL MERCATO CENTROEUROPEO

(ICE) - ROMA, 30 MAG - Il gruppo Rewe Austria (Billa, Merkur, Bipa, Penny), primo in Austria nel commercio di generi alimentari, nel 2007 ha registrato un fatturato lordo di 9,64 miliardi di euro. La sede centrale di Wiener Neudorf controlla anche i mercati in Bulgaria, Croazia, Romania, Russia, Repubblica Slovacca, Repubblica Ceca e Ucraina, che hanno riportato una crescita degli introiti del 24% (dati 2007). Nel 2007 la Rewe ha fatturato 5,58 miliardi di euro (+5,91%), avendo alle sue dipendenze 33.887 addetti, distribuiti in 1929 filiali. Solo i prodotti biologici "Ja! Natürlich" hanno apportato un guadagno di 260 milioni di euro. La Rewe Austria fa parte della holding tedesca Rewe (seconda ditta del settore in Germania), per la quale il 2007 è stato l'anno migliore dalla sua fondazione, avvenuta 80 anni fa. (ICE VIENNA)

ISRAELE: POSITIVI I DATI DI INTERSCAMBIO CON L'ITALIA NEL PRIMO TRIMESTRE 2008

(ICE) - ROMA, 30 MAG - I dati dell'interscambio bilaterale nel primo trimestre 2008 continuano a essere positivi: le esportazioni italiane crescono del 29,2% continuando a fare del nostro Paese il quarto fornitore d'Israele dopo USA, Cina e Germania con una quota di mercato del 4,8%. Il nostro import aumenta, a sua volta, del 29,5% per una quota di mercato del 3,9% (quinto cliente). Di conseguenza, il surplus commerciale italiano fa registrare un ulteriore balzo in avanti (+29,5%). Il 2007 si era chiuso per l'Italia in modo altrettanto brillante, con una crescita dell'export del 25% (2,3 miliardi di dollari) e un aumento dell'import della stessa proporzione (1,25 miliardi di dollari). Fra le voci di scambio, in entrambe le direzioni figurano macchinari, prodotti chimici, plastica, gomma e metalli di base. (ICE TEL AVIV)

URUGUAY: ATTIVITÀ IN CRESCITA PER IL PORTO DI MONTEVIDEO. FORSE UNA GARA PER UN SECONDO OPERATORE DELLA MOVIMENTAZIONE MERCI

(ICE) - ROMA, 30 MAG - Il presidente della "Administración Nacional de Puertos" (ANP) ha informato che, nei dodici mesi tra maggio 2007 e aprile 2008, il porto di Montevideo ha movimentato 364.000 container e che le previsioni sono di 588.000 container per il 2012. Attualmente la società belga Katoen Natie è l'unica a operare il movimento di container nel porto di Montevideo, e il suo servizio risulterebbe insufficiente di fronte all'ingente aumento della richiesta, secondo le dichiarazioni del presidente dell'ANP. Il governo sta pertanto studiando la possibilità di dare in concessione parte dei servizi di carico e scarico a una seconda società, attraverso un'asta pubblica, mentre la società belga ha fatto sapere di essere disposta a proporsi allo Stato uruguayano anche per questa ulteriore mole di attività. (ICE MONTEVIDEO)

Affari in corso

UNGHERIA: ALDI APRE CINQUE PUNTI VENDITA

(ICE) - ROMA, 24 APR - La catena tedesca di discount al dettaglio Aldi ha fatto il suo debutto ufficiale sul mercato ungherese con l'apertura di cinque punti vendita, che diventeranno dodici entro la fine di aprile. I punti vendita della Aldi sono stati aperti nelle città di Debrecen, Gyula, Nyíregyháza, Pécs e Piliscsaba. I negozi della catena tedesca saranno riforniti attraverso un centro logistico di distribuzione di 60 mila mq ubicato nella località di Biatorbágy. L'ingresso della Aldi in Ungheria era stato previsto per il 2006, ma è stato poi posticipato a causa della saturazione del mercato. Il principale concorrente della Aldi in Ungheria, la catena Lidl, presente sul mercato dal 2004, ha creato una rete di 94 punti vendita. (ICE BUDAPEST)

UNGHERIA: ACCORDO MOL-MÖVENPICK PER PUNTI RISTORO SULLE AUTOSTRADE

(ICE) - ROMA, 24 APR - Il gruppo svizzero Mövenpick ha siglato un accordo con la società petrolifera ungherese MOL per l'apertura di punti di ristoro presso le stazioni di servizio della MOL sulle autostrade ungheresi. Il primo ristorante della Mövenpick sarà aperto alla fine di maggio sull'autostrada M1 nei pressi della località di Mosonmagyaróvár. (ICE BUDAPEST)

Panorama Internazionale

USA: NUOVA STRATEGIA PER I GRANDI MAGAZZINI J.C. PENNEY

(ICE) - ROMA, 24 APR - La nota catena di grandi magazzini J.C. Penney ha recentemente annunciato la sua strategia per affrontare l'attuale rallentamento dei consumi negli USA. Il CEO del gruppo, Myron E. Ullman, ha dichiarato che J.C. Penney nel 2008 aprirà un minor numero di nuovi punti vendita -36 anziché i 50 originariamente programmati- e ne ristrutturerà 20 invece dei 60 previsti. Per l'anno in corso, gli investimenti della società saranno pari a un miliardo di dollari, registrando una riduzione di 243 milioni rispetto al 2007. Per incoraggiare i consumi, J.C. Penney sta per lanciare nuovi marchi "private label": Dorm Life (arredamento e accessori per studenti universitari), Xersion (abbigliamento sportivo per donna), Linden Street (mobili e complementi per la casa), Decree (jeans e accessori casual per ragazze) e Whitetag (abbigliamento per il tempo libero per ragazzi). J.C. Penney, fondata nel 1902, attualmente gestisce circa 1.000 grandi magazzini in tutti gli Stati Uniti. Il fatturato annuale stimato è pari a 19,9 miliardi di dollari e i dipendenti sono circa 155.000. La nota rivista Fortune colloca J.C. Penney al 116° posto nella graduatoria delle più grandi aziende americane. (ICE ATLANTA)


REGNO UNITO: BURBERRY ANNUNCIA PROGRAMMA DI SVILUPPO RETAIL

(ICE) - ROMA, 24 APR - Burberry, la casa di moda britannica famosa per abbigliamento, accessori e cosmetici, ha registrato tra ottobre 2007 e marzo 2008 un incremento del 19% dei profitti, che hanno raggiunto i 680 milioni di euro. Dopo aver aperto, nel 2007, trenta nuovi punti vendita tra Asia, Europa e Stati Uniti, ai quali se ne sono aggiunti altri cinque in partnership con gruppi locali in Russia, Turchia, Messico e Arabia Saudita, Burberry ha annunciato un ulteriore, ambizioso progetto di sviluppo che prevede entro la fine dell'anno in corso l'apertura -tra Asia, Europa e- USA- di 11 nuovi negozi monomarca, 20 punti vendita in franchising, 16 punti vendita all'interno di centri commerciali e 6 outlet. (ICE LONDRA)


REGNO UNITO: L'OFFICE OF FAIR TRADING COMPIE INDAGINI SUI PREZZI DELLA GDO ALIMENTARE

(ICE) - ROMA, 24 APR - L'Office of Fair Trading britannico ha di recente annunciato che svolgerà un'attenta indagine ed un preciso controllo sui prezzi di alcuni prodotti alimentari, soprattutto nell'ambito delle quattro più grandi catene di supermercati del Regno Unito -Tesco, Asda, Morrison e Sainsbury's. La particolare attenzione rivolta al settore della grande distribuzione alimentare è frutto di passate controversie legali, dovute ad operazioni lesive della concorrenza effettuate dalla catena di supermercati Morrison. L'OFT, nella sua attività antitrust, vigila sul buon funzionamento della concorrenza affinché questa sia impostata su principi di lealtà e correttezza che garantiscano ai consumatori la necessaria trasparenza sui prezzi. (ICE LONDRA)


POLONIA: PREVISTI IN 2 ANNI OLTRE 3 MILIONI MQ DI NUOVI CENTRI COMMERCIALI

(ICE) - ROMA, 24 APR - I leader nel mercato polacco dei centri commerciali investiranno, nell'arco dei prossimi 2-3 anni, 3 miliardi di euro per nuove strutture. La MEL (Meinl European Land) con sede offshore nell'isola di Jersey, titolare di 14 centri, ha ricevuto circa € 900 milioni da CPI CPE (controllata della Citibank) per costruirne altri 9. Anche la franco-olandese Unibail-Rodamco, che gestisce il "Galeria Mokotow" a Varsavia, è pronta a investire € un miliardo. Seguono la Mayland, con progetti in corso per circa € 1 miliardo, e Simon Ivanhoe, titolare del famoso mega-mall "Arkadia", con progetti per € 600 milioni. In arrivo anche l' australiana Macquarie CWT e PBW II Real Estate Fund, che invece acquistano centri già esistenti come il Wola Park di Varsavia. La superficie complessiva dei grandi centri commerciali in Polonia ammonta a 7,5 milioni mq, ai quali si aggiungeranno ulteriori 1,5 milioni mq nel 2008 e 1,66 milioni mq nel 2009. (ICE VARSAVIA)