7.7.09

ECONOMIA

Sky sorpassa Mediaset
La relazione annuale al Parlamento del presidente dell'Agcom Calabrò
James Murdoch: "E' solo l'inizio".
Confalonieri: "L'importante è fare utili"
Ricavi tv, Sky supera Mediasetsecondo posto dopo la Rai
"Fibra ottica non più rinviabile, serve società che sviluppi il progetto""C'è un problema di completezza ed obiettività nell'informazione politica dei Tg"

ROMA - Sky sorpassa Mediaset e diventa il secondo operatore televisivo per ricavi. Pur perdendo terreno, la Rai rimane in testa. Lo scorso anno la tv di Stato lo scorso anno ha registrato "ricavi per 2.723 milioni di euro, Sky Italia 2.640 milioni e RTI 2.531 milioni di euro". Lo rende noto il presidente dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni Corrado Calabrò nella relazione annuale presentata al Parlamento. "La Rai è ancora - afferma Calabrò - la principale media company italiana con oltre 2,7 miliardi di euro di ricavi, anche se in decremento rispetto al 2007 a causa della flessione della pubblicità (-3,6%). Sky Italia consolida la sua posizione, divenendo il secondo gruppo televisivo per ricavi. Il gruppo Mediaset (che scende al terzo posto, con un calo della pubblicità dello 0,3%) vede il rafforzamento della propria offerta a pagamento sulla piattaforma digitale terrestre (passando da 125 a 199 milioni di euro)". Nel 2008, in Italia i ricavi complessivi del settore televisivo hanno raggiunto gli 8,4 miliardi di euro con un +4,1% rispetto al 2007, rileva il garante. In questo quadro, "RTI è leader della pubblicità e nuovo concorrente nelle offerte a pagamento; Sky è di gran lunga leader nella pay tv e nuovo concorrente nella pubblicità; Rai mantiene le classiche posizioni attraverso una quota di rilievo nella pubblicità e prelevando le risorse residue dal canone di abbonamento". Calabrò ha anche svolto una parte più politica del suo discorso. Secondo il presidente dell'Agcom la 'par condicio' in tv va ripensata con una riforma che tenga conto dei cambiamenti avvenuti , garantendo pluralismo ed equilibrio" in un contesto molto diverso rispetto alla data di emanazione di quella legge, che risale al febbraio 2000. "Emerge al tempo stesso - ha inoltre detto Calabrò - un problema di completezza e obiettività dell'informazione, specie nei telegiornali, anche fuori dal periodo elettorale".
Per Calabrò è inoltre "irrinunciabile" la riforma della Rai "se non altro per dare alla gestione maggiore efficienza e alle testate maggiore indipendenza dalla politica". Riforma la cui esigenza resta fin qui, rileva comunque il presidente dell'Agcom che l'ha auspicata sin dalla Relazione del 2006, "scetticamente inevasa". I commenti. I dati sono stati accolti con grande soddisfazione da James Murdoch, amministratore delegato di New Corporation per Europa e Asia: "E' solo l'inizio. L'azienda va bene e siamo molto orgogliosi. Il mercato è ampio, c'è spazio per altri soggetti: più competizione vuol dire più dinamismo. Speriamo di continuare a crescere, potranno farlo anche gli altri". Nessun dramma in casa Mediaset. "Prendiamo atto" del sorpasso di Sky, dice Fedele Confalonieri. "L'importante - aggiunge rispondendo alle domande dei cronisti - è la bottom line, fare gli utili. E dire che ci davano del monopolista...". Il futuro visto dall'Agcom. Calabrò definisce poi lo sviluppo della fibra ottica "non più rinviabile" e suggerisce che un gruppo di imprese dia vita a una "società-veicolo" che sviluppi il progetto, che "potrebbe anche ottenere finanziamenti o prestiti agevolati dalla Cassa Depositi e prestiti". Quanto allo spegnimento della tv analogica, Calabrò ritiene che "il processo potrebbe essere accelerato, anticipando la data finale del novembre 2012: si abbrevierebbe così il divide tra il resto d'Italia e la Sicilia e la Calabria (destinate a passare al digitale per ultime); si ridurrebbero inoltre i costi di transizione". "Il passaggio al digitale sta sostanzialmente funzionando" ma il Garante sottolinea che "deve essere accettato dalla popolazione, non subìto" e "gli utenti devono essere pienamente informati del processo in atto, perché l'avanzamento del processo degli switch off regionali produce un inevitabile impatto sui cittadini che dovranno dotarsi di decoder e risintonizzare le apparecchiature''. Calabrò osserva inoltre che grazie alla "cura dimagrante imposta" ai big, come Rai e Mediaset, e a una "maggiore efficienza" nell'utilizzo delle frequenze, con il passaggio definitivo al digitale terrestre "risulterà disponibile un dividendo nazionale di cinque reti, che verrà messo a gara con criteri e correttivi che garantiranno l'apertura alla concorrenza, l'ingresso di nuovi operatori e la valorizzazione di nuovi programmi".
(7 luglio 2009)

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