19.10.09

Offensiva Sky: più televisori per tutti

La sfida tra Sky e Mediaset è a colpi di promozione nel settore delle tv a pagamento
Schermi a prezzi scontati per contrastare Mediaset



PAOLO FESTUCCIA (La Stampa)

TORINO
La notizia rimbalza da Tunisi, dove in queste ore l’amministratore delegato di Sky, Tom Mockridge ha riunito a porte chiuse i massimi esponenti della pay-tv con ottocento persone tra venditori e installatori al seguito. La parola d’ordine è aggredire il mercato. Di sterilizzare non solo, quello che in casa Sky è stato considerato un colpo a freddo, cioè l’innalzamento dell’Iva dal 10 al 20% ma anche di contendere all’avversario (cioè a Mediaset) l’intero mercato della tv a pagamento.

La prima mossa, infatti, è certamente di grande impatto: con sei euro mensili, Sky darà a tutti gli abbonati (nuovi e vecchi clienti) la possibilità di avere un televisore nuovo, ad alta definizione. Insomma, la campagna d’avvio per la «grande guerra» agli operatori del settore sta per cominciare. Già lo scorso 7 luglio il figlio di Murdoch, James, a margine della presentazione del rapporto Agcom sull’andamento del sistema televisivo in Italia - confortato dai risultati positivi di bilancio della azienda (Sky 2,6 miliardi di fatturato, Rai 2,7 miliardi e Mediaset 2,5 miliardi) - ammise commentando le cifre che, «questo» sarebbe stato «solo l’inizio».

Come dire, che, grazie alla liquidità rimasta in cassa - dopo la rinuncia da parte della Rai al rinnovo di partnership proprio con Sky - quei 55 milioni di euro l’anno risparmiati (e che invece, secondo le stime fatte in Vigilanza Rai dal direttore generale di viale Mazzini, Mauro Masi, contribuiranno a un saldo negativo in bilancio all’azienda pubblica di 200 milioni) saranno investiti in Italia per aumentare numero di clienti e quote di mercato.

Dunque Sky passa all’offensiva. Contro la Rai, per la quale il presidente del Consiglio ha previsto, ieri l’altro un calo «verticale di abbonamenti» (canone) ma soprattutto, contro Mediaset e la sua offerta a pagamento ma anche contro «l’alleanza» RaiSat e la piattaforma TivùSat. E lo fa con una promozione invasiva. Non solo offrendo con 6 euro mensili in più sull’abbonamento un televisore (Samsung o Sony «Full Hd») ma varando, una serie di offerte commerciali che, con 29 euro mensili (19 euro la quota base più 10 euro la tv), consentiranno a chi si abbona (ma anche a chi è già abbonato) di portare a casa una Tv nuova.

La promozione non sarà totalmente gratuita. Un televisore «full hd», costa dai 500 ai 900 euro. L’offerta prevede: 50 euro di ingresso e poi sei euro mensili per 3 anni. Risultato: 266 euro di spesa suddivisa in 36 mesi (nell’ipotesi di un televisore dal costo di 500 euro si spenderà circa la metà).

La sfida per la supremazia nel mercato italiano, una torta che vale oltre 8 miliardi di euro è partita: sia nei confronti della Rai, sia e soprattutto nei confronti del competitor privato. La nuova tv sarà dotata di decoder digitale terrestre incorporato, e questo già consentirà all’utente, che ancora dispone della vecchia tv analogica, di non dover ricorrere a un altro decoder eludendo così anche il nodo del criptaggio di alcuni programmi Rai (nel senso che non avrà bisogno di installare un altro decoder con un altro telecomando).

L’obiettivo vero della campagna promozionale, anche se da Sky non trapela nulla, è quello di stimolare da un lato l’opinione pubblica che la pay-tv è sì a pagamento ma anche popolare e dall’altro arrestare anche eventuali inizi di emorragie tra i clienti che guardano di buon occhio l’offerta pre-pagata di Mediaset, certamente più «flessibile» (nel senso che è anche ricaricabile) rispetto a Sky. Mediaset, infatti, con 18 euro offre la carta «Easy pay» che contiene Gallery (Mya, Steel, Joi, Disney Channel, Premium Cinema e Studio Universal) e ancora «Premium Calcio 24», tutto il meglio di Serie A, Champions League e da quest’anno l’esclusiva Europa League, la ex Coppa Uefa. Insomma, un’offerta variegata, e ampia che dimostra come il settore sia fortemente in movimento e, soprattutto, che Mediaset non sta certo a guardare.

E lo sport, con molta probabilità, sarà sempre più al centro delle contese: dal calcio con i mondiali in programma nel 2010 fino alle prossime Olimpiadi. Nel mezzo dello scontro tra i due big privati ci sarà anche la Rai: il servizio pubblico sconta la crisi pubblicitaria, come del resto tutti i media, e un progressivo assottigliamento dei proventi del canone. La guerra, dunque, c’è da scommettere sarà senza esclusioni di colpi. E non è un caso che alla convention di Tunisi organizzata in questo week-end da Sky, tra i corridoi, si parla anche di un nuovo decoder supertecnologico che presto potrebbe invadere le case degli italiani.

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