23.5.06

ASSEM in sciopero per il Made in Italy

17 maggio 2006 FONTE: modaonline.it Silvia Sammarro

L'Associazione Servizi Moda ha indetto oggi tre ore di sciopero generale. Nel pomeriggio a Milano la conferenza stampa che mettererà a confronto agenzie associate e operatori del settore con le istituzioni Incrociare le braccia per tre ore, in segno di protesta contro un settore deregolamentato e senza futuro. E' arrivato il momento dello scontro aperto per gli operatori di categoria del settore moda italiano, rappresentati dall'Associazione Servizi Moda che in Italia raccoglie tra i suo associati il 90% del fatturato italiano di modelling e ha indetto per oggi uno sciopero di categoria e la successiva conferenza stampa. "In Italia esiste una inaccettabile mancanza di regole che penalizza tutti gli operatori e di fatto mette i service stranieri nella condizione di operare in concorrenza sleale - spiega a Modaonline Guido Dolci, rappresentante di ASSEM -. Esiste un insieme di interessi di parte che stanno penalizzando la nostra produzione a beneficio delle organizzazioni straniere, con perdite, professionali ed economiche, che di fatto svuoteranno il settore entro dieci anni. E ancora più grave è che siano le redazioni di moda a compiere le scorrettezze maggiori, quando scelgono di realizzare quasi esclusivamente all'estero servizi che possono essere assolutamente prodotti in Italia. E' inutile continuare a dire che bisogna valorizzare e difendere il Made in Italy e poi non esigere che almeno il 50% di un prodotto editoriale italiano debba essere realizzato in Italia". Tra i punti all'ordine del giorno della conferenza, indetta per oggi presso il Palazzo delle Stelline in Corso Magenta, 61 spiccano così i temi della concorrenza sleale e della volontà di riportare i servizi moda in Italia, le proposte di regolamentazione e incentivazione all'apertura di agenzie straniere in Italia e di costituzione di una licenza professionale per gli operatori del modelling. "Quando un'agenzia straniera apre in Italia non si trova davanti le regole a cui devono sottostare invece gli italiani che vanno a lavorare a New York o Londra. E se nessuno chiama a lavorare il giovane fotografo italiano perché ormai tutti scattano solo all'estero e solo con fotografi stranieri le loro campagne pubblicitarie e i loro servizi di moda, nessun giovane potrà crescere e lavorare in Italia. Le leggi del marketing vorrebbero lo sviluppo del mercato dove i servizi garantiscono le situazioni ottimali rispetto a qualità ed investimento. Bisogna quindi credere che sono troppi ormai gli interessi in gioco a scapito dell'Italia". Destinatari dell'invito rivolto dall'Assem a tutte le categorie lavorative degli addetti al settore, dai tassisti ai gestori delle discoteche, da Assomoda e CNMI a ristoratori e albergatori italiani, sono nella giornata odierna i rappresentanti delle istituzioni, nazionali e locali. "Troveremo i mezzi per farci ascoltare e per ottenere promesse chiare. Non abbiamo nessuna intenzione di fermarci adesso e anzi rilanciamo, proponendo un calendario di dodici giorni, invece di quattro o otto, per le prossime sfilate". Nata nel 1989, l'Associazione Servizi Moda è senza fini di lucro e opera per la promozione e la tutela degli addetti al settore moda, dalle società di servizi per modelli alle case di produzione e organizzatori di sfilate, ai fotografi, coreografi e registi.

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