10.8.09

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Industria, migliora la fiducia
in Italia e Gran Bretagna


L'indagine, che ha preso in esame 3.700 industrie continentali (ma anche 1.800 nei paesi Bric, con il Brasile a guidare il drappello), rileva che dal minimo toccato a gennaio con un indice - basato sulle aspettative delle imprese - ruzzolato a -10,2 si è passati al +28 di luglio, «il livello più alto da gennaio 2008». I paesi con i picchi attualmente più positivi sono la Gran Bretagna con 53,8 e l'Italia con 48,9. «La Gran Bretagna e l'Italia potrebbero aver aperto la strada all'ottimismo, ma il fatto che così tanti paesi vicini hanno messo a segno oscillazioni dai 30 ai 40 punti deve essere di buon augurio per il futuro», spiega Alan Buckle, numero uno globale per l'advisory a Kpmg. Ma attenzione: dalla dalla stessa ricerca emerge che le industrie manifatturiere europee prevedono ancora tagli negli investimenti e questo fa capire, sottolinea Buckle, che «non ci siamo ancora allontanati con decisione dal punto più basso del ciclo economico».

La settimana scorsa era stato l'Ocse a sostenere che l'Italia e la Francia sarebbero i paesi europei (stando al superindice di giugno messo a punto dall'organizzazione internazionale con base a Parigi, anticipatore dei prossimi sei mesi di ciclo economico) che hanno maggiori chance di ripresa. Secondo altri dati publicati sull'Economist, forniti da Markit e dallo statunitense Institute for Supply Management (Ism), invece, mettendo a confronto i livelli di luglio con quelli dello scorso dicembre, il manifatturiero vedrebbe nelle migliori posizioni in Europa sempre la Gran Bretagna (tornata oltre quota 50, ovvero in fase di espansione) seguita da Francia, Spagna e Germania. Complessivamente, a livello mondiale davanti a tutti c'è la Cina, seguita proprio dal Regno Unito, poi da Giappone e Stati Uniti.

L'Italia - secondo questi dati, ottenuti da interviste ai manager degli acquisti - sarebbe il fanalino di coda dei paesi maggiormente sviluppati con un indice in risalita intorno a 45. Il belpaese è sorpassato dalla Spagna, che a dicembre aveva toccato il fondo inabissandosi sotto quota 30 ma adesso sembrerebbe reagire meglio. Quanto alla Gran Bretagna, la Banca d'Inghilterra a metà settimana aveva comunque avvertito che la recessione oltre Manica appare «più profonda del previsto». Insomma, un quadro ancora non definito, seppure con venature di ottimismo che fino a qualche mese fa erano ancora meno evidenti. (Al.An.)

10 AGOSTO 2009

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