23.6.09


La morte di Neda, 16 anni, simbolo della resistenza iraniana/di Stefano Marinone
La morte di Neda a Teheran

di Stefano Marinone


ROMA (22 giugno) - L’hanno appena colpita al petto con un colpo di arma automatica sparato da un miliziano integralista dei Basij. Si accascia lentamente, indossa un paio di jeans e delle sneakers bianche, una maglietta scura. Le gridano «non aver paura, non ti spaventare dolce Neda». Ma Neda già non ci sente più. Gli occhi neri, grandi, guardano fisso il piccolo obiettivo del cellulare che sta riprendendo la sua fine. Neda guarda ancora, quando il sangue comincia a riempirle la bocca e il naso. «Non ti spaventare dolce Neda» continua a gridare il padre che le sta a fianco e le sorregge il capo e i capelli neri. E le mani diventano rosse di sangue. Neda aveva 16 anni, era lì, in via Amirabad, a Teheran, partecipava insieme ad altre migliaia di iraniani alla protesta contro il regime dei brogli, contro il regime che nega i diritti civili. Il video sconvolgente della sua morte, “Neda iranian girl”, è stato visto in poche ore su Youtube da milioni di persone. E decine di migliaia sono i messaggi che compaiono a un ritmo di uno al secondo su Twitter e su altri social network. «Neda è morta con gli occhi aperti, facendo vergognare noi che viviamo con gli occhi chiusi». «Ricordiamo Neda! Uccisa in Iran!». «Neda non ti dimenticheremo, non sarai morta invano». In poche ore Neda è diventata il simbolo dell’“Onda verde”, della rivolta contro il regime dell’ayatollah Kamenei e del presidente Ahmadinejad. Il simbolo di chi in Iran sogna un futuro diverso e libero sotto la guida del riformista Mussavi. Non si sa se ieri qualcuno ha potuto deporre dei fiori sul quel tratto di via Amirabad. Tutti però hanno già ribattezzato quella strada via Neda. E qualcuno racconta sui blog che dei ragazzi con la vernice spray hanno già scritto sui muri delle case il nuovo nome della strada. La storia di Neda si intreccia con quella di Zahara, una giovane donna messa a morte con false accuse di adulterio. Il film “The stoning of Soraya” (“La lapidazione di Soraya”) appena uscito negli Usa è la vicenda di una ragazza accusata dal marito semplicemente per liberarsi di lei. I mullah la condannarono alla lapidazione sulla pubblica piazza. Zahra, in italiano, è un messaggio di speranza, “Raggio di luce”. E anche Neda ha lanciato un messaggio, anzi, una “Voce”, un “Appello”. Questo vuol dire il suo nome. E al suo appello in tanti hanno già promesso di rispondere. E nei palazzi del potere di Teheran quei grandi occhi neri che si spengono ora fanno più paura di un elezione truccata.Un video amatoriale mostra i soccorsi a Neda.

1 commento:

Claudia ha detto...

Immagini agghiaccianti. Quella ragazza aveva solo 16 anni. Il video della sua morte ha fatto il giro del mondo. Milioni di persone hanno assistito, commossi e inorriditi, agli ultimi istanti della sua vita. Neda, ora è assurta a simbolo della feroce repressione in Iran e la sua morte pesa come un macigno.