24.6.09

Politica


Villa Certosa, Casoria, Palazzo Grazioli Mezzo mondo cerca l’harem del Capo del governo
ieri, 23 giugno 2009 23:08



Ci piacerebbe discettare sulle ragioni per le quali i fedeli disertano i confessionali, ma come facciamo? Ogni giorno arrivano notizie da Villa Certosa, Casoria o Bari sulla vita da nababbi dei potenti circondati da belle donne. Scoprono l’acqua calda. I più sprovveduti sono gli inglesi: il Sunday Times crede che il nostro Presidente del Consiglio abbia un harem e ci fa il titolo in prima pagina. Quando non si occupano della famiglia reale e sono in astinenza, si avventano sul gossip
come fanno con le povere volpi nel Sussex.
E Famiglia Cristiana? L’austero magazine cattolico, tanto rispettoso e bene educato, rompe il silenzio della Chiesa mandando a carte quarantotto l’entant cordiale fra le massime cariche dello Stato e i Sacri Palazzi. Caduto nel trappolone della sinistra, al pari della consorte del Premier, Veronica Lario. Una tempesta in una tazza di té. Qualche idea gli italiani, ce l’avevano su come vivono gli straricchi, politicanti e non. Se hanno imparato qualcosa, riguarda il linguaggio, le parole introdotte da una pubblicistica curiosa e attenta.
Una volta le signorine che intrattenevano i potenti si chiamavano in un solo modo, poi è stato un fuoco d’artificio di nomi e nomignoli. Si chiamano escort, veline, meteorine, letterine. Qualche buontempone ha messo insieme questa circostanza con i restringimenti imposti alle passeggiatrici dalla Ministra per le pari opportunità, Mara Carfagna, che nella parte della vestale del buon costume nazionale è stata irreprensibile.

Le signorine che riempiono le pagine dei giornali italiani, ma non gli schermi televisivi, sono avvenenti e giudiziose; allietano le serate delle persone importanti nei luoghi importanti, talché è davvero odioso, oltre che scorretto, sospettare che concedano le loro grazie a chicchessia. Sono intrattenitrici, delle gheishe indigene, insomma. Hanno scattato troppe fotografie nei bagni di Palazzo Grazioli mandandole in giro per il mondo, questo sì. Non ci pare che sia un peccato mortale. Che male c’è a servirsi dei servizi igienici del Premier? Dovrebbero forse tenersela fino a che non escono dal Palazzo? Va ricordato che si sobbarcano trasferimenti faticosi. Viaggiano dal loro paese a Roma o in Sardegna, ovunque sono richieste, e ricevono dei rimborsi spese, che vengono chiamati gettoni. Dove sarebbe lo scandalo? Sono gettoni di presenza, un modo elegante per compensarle. Niente di anomalo, i gettoni vengono percepiti da consioglieri d’amministrazione, pubblici e privati, e nessuno ha mai avuto niente da dire.

Capita che una escort, senza chiedere nulla, se ne torni a casa con una busta piena di bigliettoni. La buona sorte dovrebbe forse fermarsi davanti la soglia delle dimore dei potenti? In circostanze speciali, l’incontro ravvicinato con il Presidente del Consiglio, la fortuna aiuta qualcuna. Una delle escort ha raccontato di essere stata destinataria di una dazione generosissima e disinteressata, che le avrebbe regalato una vita serena per alcuni mesi. Roba da cinematografo. Con una differenza, che i soldi non sarebberi finti. Gli italiani, specie i giornalisti italiani, sono diventati aridi e rozzi, oltre che malpensanti. Ed hanno pensato che le escort fossero pagate in cambio di sesso, come fossero delle prostitute. Un'infamia. Quando è troppo, è troppo. Ha fatto benissimo.

(Sicilia informazioni.com)

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